Av.
Santa Fe; 1860 Cap. Fed.Buenos Aires
Ecco a voi l'indirizzo della più grande libreria del Sudamerica ospitata in un teatro degli anni Venti, che di quegli anni ha conservato tutta l’atmosfera e gli arredi.
Progettato dagli architetti Peró e Torres Armengol ed inaugurato nel maggio del 1919, il teatro fu trasformato dapprima in cinema (1929) e solo in seguito ovvero nel 2000 divenne una libreria.
E' una libreria magica come magica è l'atmosfera che si sprigiona nello sfogliare i circa 200.000 volumi di libri esposti sui quattro piani della struttura assieme a raccolte musicali e opere cinematografiche.
Ecco a voi l'indirizzo della più grande libreria del Sudamerica ospitata in un teatro degli anni Venti, che di quegli anni ha conservato tutta l’atmosfera e gli arredi.
Progettato dagli architetti Peró e Torres Armengol ed inaugurato nel maggio del 1919, il teatro fu trasformato dapprima in cinema (1929) e solo in seguito ovvero nel 2000 divenne una libreria.
E' una libreria magica come magica è l'atmosfera che si sprigiona nello sfogliare i circa 200.000 volumi di libri esposti sui quattro piani della struttura assieme a raccolte musicali e opere cinematografiche.
Qui si combinano armonicamente la maestosa architettura originale e tutte le bellezze del design, elementi che si possono ritrovare proprio nelle pagine di quei libri.
L'idea che si erge è quella di concepire il libro come epicentro della cultura, come un asse attorno al quale gira la vita sociale; ed a girare, in effetti, sono i più di 3000 visitatori che tra un libro e l'altro, possono soffermarsi ad ammirare i soffitti dipinti e le decorazioni dorate, seduti proprio negli ex palchi, o magari decideranno di sorseggiare la tanto amata bevanda, fumante e scura, nel bar sul palcoscenico rievocando i café letterari del tempo passato.
L'idea che si erge è quella di concepire il libro come epicentro della cultura, come un asse attorno al quale gira la vita sociale; ed a girare, in effetti, sono i più di 3000 visitatori che tra un libro e l'altro, possono soffermarsi ad ammirare i soffitti dipinti e le decorazioni dorate, seduti proprio negli ex palchi, o magari decideranno di sorseggiare la tanto amata bevanda, fumante e scura, nel bar sul palcoscenico rievocando i café letterari del tempo passato.
